Com’è ormai tristemente noto, il fenomeno della violenza contro le donne ha assunto dimensioni preoccupanti nel nostro Paese, come in tutto il mondo, e purtroppo non accenna a diminuire.
La Convenzione di Istanbul identifica quattro forme di violenza:
In Italia, quasi una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale (Italia 27%; UE 33%) il 5% ha subito uno stupro o tentato stupro; il 20% è stata vittima di stalking (Italia- UE 18%); infine il 38% ha subito violenze psicologiche da un partner o ex-partner (UE 43%).
I dati ISTAT evidenziano che in Italia, delle 123 donne uccise nel 2017, 8 su 10 conoscevano il proprio assassino e in oltre 7 casi su 10 si trattava di un familiare.
Nonostante le Istituzioni abbiano investito più fondi per la prevenzione e la presa in carico, il fenomeno sembra essere più esteso di quello che sappiamo.
Questi dati, infatti, rappresentano solo la punta dell’iceberg. Essendo un fenomeno che spesso avviene in famiglia, è più difficile da riconoscere, dichiarare e denunciare.
Si pensi che solo il 35,4% delle donne che hanno subito violenza fisica o sessuale dal partner ritiene di essere stata vittima di un reato, mentre il 44% sostiene che si è “solo” trattato di un comportamento sbagliato (ISTAT, 2016).
Com’è ormai tristemente noto, il fenomeno della violenza contro le donne ha assunto dimensioni preoccupanti nel nostro Paese, come in tutto il mondo, e purtroppo non accenna a diminuire.
La Convenzione di Istanbul identifica quattro forme di violenza:
In Italia, quasi una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale (Italia 27%; UE 33%) il 5% ha subito uno stupro o tentato stupro; il 20% è stata vittima di stalking (Italia- UE 18%); infine il 38% ha subito violenze psicologiche da un partner o ex-partner (UE 43%).
I dati ISTAT evidenziano che in Italia, delle 123 donne uccise nel 2017, 8 su 10 conoscevano il proprio assassino e in oltre 7 casi su 10 si trattava di un familiare.
Nonostante le Istituzioni abbiano investito più fondi per la prevenzione e la presa in carico, il fenomeno sembra essere più esteso di quello che sappiamo.
Questi dati, infatti, rappresentano solo la punta dell’iceberg. Essendo un fenomeno che spesso avviene in famiglia, è più difficile da riconoscere, dichiarare e denunciare.
Si pensi che solo il 35,4% delle donne che hanno subito violenza fisica o sessuale dal partner ritiene di essere stata vittima di un reato, mentre il 44% sostiene che si è “solo” trattato di un comportamento sbagliato (ISTAT, 2016).
La violenza sessuale è il reato commesso da chi, con violenza, minaccia o mediante abuso di autorità, costringe una persona a compiere o subire atti sessuali (Art. 609 bis c.p.). Con il termine “atti sessuali” si fa riferimento a tutte le attività di natura sessuale che, pur non coincidendo con la penetrazione, coinvolgono in diversi modi parti intime o zone erogene della vittima attraverso atti che invadono la sua sfera sessuale senza consenso.
La violenza sessuale può manifestarsi sotto varie forme:
- violenza di gruppo
- violenza minorile
- pornografia minorile
- adescamento di minore
- revenge porn
La violenza sessuale è il reato commesso da chi, con violenza, minaccia o mediante abuso di autorità, costringe una persona a compiere o subire atti sessuali (Art. 609 bis c.p.). Con il termine “atti sessuali” si fa riferimento a tutte le attività di natura sessuale che, pur non coincidendo con la penetrazione, coinvolgono in diversi modi parti intime o zone erogene della vittima attraverso atti che invadono la sua sfera sessuale senza consenso.
La violenza sessuale può manifestarsi sotto varie forme:
- violenza di gruppo
- violenza minorile
- pornografia minorile
- adescamento di minore
- revenge porn
Una vittima di violenza sessuale è qualunque adulto o minore esposto ad un atto sessuale contro la propria volontà. O qualsiasi minore raggirato da un adulto (o da un altro minore) che lo induce a subire un atto sessuale.
Non esiste un unico identikit psico-criminologico.
Sono, infatti, presenti differenti:
livelli intellettivi, stili di attaccamento disuguali, elementi di sviluppo non sempre atipico, storie personali e relazionali eterogenee, intensità differenti di fantasie sessuali devianti.
Una vittima di violenza sessuale è qualunque adulto o minore esposto ad un atto sessuale contro la propria volontà. O qualsiasi minore raggirato da un adulto (o da un altro minore) che lo induce a subire un atto sessuale.
Non esiste un unico identikit psico-criminologico.
Sono, infatti, presenti differenti:
livelli intellettivi, stili di attaccamento disuguali, elementi di sviluppo non sempre atipico, storie personali e relazionali eterogenee, intensità differenti di fantasie sessuali devianti.
Questo sito è stato realizzato all’interno del progetto Corpo e Mente: attività di prevenzione e di cura nelle situazioni di violenza nelle relazioni finanziato dai Fondi Otto per Mille 2019 dell’Unione Buddhista Italiana